Le madri lo sanno, o forse no.

Associazione di Volontariato MammaCheMamme

Le madri lo sanno, o forse no.

Noi madri forse, non sappiamo davvero tutto, ma giorno per giorno proviamo, rischiamo, scopriamo, esploriamo i mille chiaroscuri della maternità.
Ma non è facile. E la società non aiuta.
Per troppi, troppi anni si è costruito un modello stereotipato di una maternità prototipo, modello che ha influenzato intere generazioni di madri facendole sentire sbagliate, difettate, non buone. Non abbastanza madri.
E questo sguardo giudicante ha contaminato quella relazione interna e costante con noi stesse, dialogo necessario nella nostra vita, soprattutto durante la maternità, che insegna all’ascolto e alla compassione.


Nei miei 13 anni di maternità ho avuto il privilegio di uscire dalla mia comfort zone fatta di stereotipi, aspettative e convinzioni disfunzionali su come “DEVE” essere una buona madre, e di esplorare guardando altrove.
Ho superato la linea di demarcazione messa in atto dalla società, che propone e impone specifici modelli di maternità e ho provato, e provo, a costruire il mio personale modo di essere madre.
A dirla tutta, ho impiegato e impiego tutte le mie forza per sconfinare e rompere quegli argini che per troppi anni, hanno costretto comunità di donne e madri, a “restare dentro”.
Che gran fatica imparare a conoscere altri sguardi, eliminando il giudizio, per nutrire l’ascolto!
Ecco, direi che la base da cui partire, quando si diventa madri, è l’ascolto di noi stesse, delle nostri emozioni e dei nostri bisogni, mentre un’intera società ci impone di focalizzare lo sguardo solo sul nostro bambino o bambina, dimenticando il nostro Io.
Dissonanze della maternità che stridono e graffiano su una lavagna tutta da esplorare.


Perché la maternità e’ scoperta, in qualsiasi sfumatura.
E’ fatica e coraggio, in ogni declinazione.
E’ ambivalenza quotidiana, tra un IO e Tu non sempre assonante.
E’ esercizio necessario nella ricerca di un baricentro non sempre “comodo”.
E’ partorirsi ogni giorno come madre, accogliendo gli imprevisti che solo la maternità sa donare.
E’ imparare a chiedere aiuto e a riscoprire quel patto di sorellanza tra donne, che nei millenni ci ha protetto e permesso di generare figli di cuore, di cielo e di pancia.
E’ scoprire il suono assordante del vuoto e del dolore della perdita.
E’ ricordare a noi stesse di amarci ogni giorno, accogliendoci nelle nostre molteplici differenze e contraddizioni.
E’ generare sorellanza, sostenendoci come donne e madri.
E’ ricordarsi, con consapevolezza, che la pace nel mondo inizia da noi.
Buona Festa della Mamma a tutte noi che generiamo vita, idee, alleanze, trasformazioni.


Cecilia Gioia
Presidente Associazione Volontariato MammacheMamme

 

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