Manca il villaggio.

Associazione di Volontariato MammaCheMamme

Manca il villaggio.

Ha colpito tutt* la notizia del bimbo di 5 mesi morto a causa della “shaken baby syndrome” (Sbs), ovvero la “sindrome del bambino scosso”.

Ha fatto e mi ha fatto male sentire il vuoto assordante di un dolore così immenso da non poterlo contenere tutto. Ma fa più male il senso di impotenza che si sperimenta quando sappiamo che si PUO’ e si DEVE fare qualcosa per proteggere i bambini e le bambine e i loro neogenitori.

E’ un dovere della Comunità sostenere e prevenire situazioni di questo tipo, identificando i potenziali trigger attraverso una rete di informazione e accudimento costante. Come associazione di volontariato al servizio delle famiglie del territorio continueremo ad educare i neo genitori a comportamenti corretti, sostenendoli nel difficile isolamento in cui vivono le loro prime esperienze genitoriali e promuovendo azioni di prevenzione primaria per proteggere il bene più prezioso: la salute psicofisica dei bambini e delle bambine e dei loro genitori.

Nella nostra esperienza genitoriale abbiamo sperimentato come il pianto del bambino o della bambina, nei primi mesi di vita, può risultare interminabile e inconsolabile, al punto che presi dal senso di frustrazione e rabbia, si può essere spinti a scuoterl*. Il picco si registra solitamente intorno al secondo mese di vita, per poi decrescere riducendosi notevolmente dopo il primo anno.

Il genitore (o il caregiver) quindi, sentendosi impotente, può attivare – anche inconsapevolmente – dei comportamenti inappropriati (come lo scuotimento) nel tentativo di calmare il neonato. Secondo i dati forniti dalla Società Italiana di Neonatologia (Sin), i principali fattori di rischio che potrebbero aumentare la probabilità di Sbs sono:

  • famiglia mono-genitoriale,
  • età materna inferiore ai 18 anni,
  • basso livello di istruzione,
  • uso di alcool o sostanze stupefacenti,
  • disoccupazione,
  • episodi di violenza in ambito familiare
  • e disagio sociale.

Tuttavia, nei casi più frequenti, è l’esasperazione e la solitudine di genitori poco informati a considerare lo scuotimento violento come una “manovra consolatoria”. In realtà la Sbs è la conseguenza di una grave forma di maltrattamento fisico prevalentemente intra-familiare ai danni di bambini generalmente al di sotto dei 2 anni di vita: il bambino viene scosso violentemente per reazione al suo pianto, la testa e il cervello contenuto subiscono forze di accelerazione e decelerazione che provocano danni meccanici ai neuroni e alle fibre nervose, oltre che ai vasi sanguigni intracranici e agli occhi. Questo comporta un’alterazione immediata di coscienza e funzioni vitali, con difficoltà a respirare e rallentamento del battito. Se questa fase è superata e non sopraggiunge la morte del bambino, si manifestano le emorragie cerebrali, spinali e retiniche oltre che gli esiti delle sofferenza ipossica acuta del cervello con la morte dei neuroni che hanno sofferto maggiormente nella fase acuta. Il picco di incidenza della Sbs si ha tra le 2 settimane e i 6 mesi di vita, periodo di massima intensità del pianto del neonato ed età in cui il bambino non ha ancora il controllo del capo e la struttura ossea è purtroppo molto fragile.

Per far conoscere a neogenitori e i caregiver l’esistenza di questa forma di maltrattamento e i gravi rischi legati allo scuotimento, Terre des Hommes presenta la prima campagna nazionale per la prevenzione della Shaken Baby Syndrome “Non Scuoterlo!”.

E ricorda, se il pianto del bambino o della bambina ti esaspera e non ce la fai più, allontanati e chiedi aiuto!

Cecilia Gioia

 

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