…quando il travaglio sembra una danza!

Associazione di Volontariato MammaCheMamme

…quando il travaglio sembra una danza!

Ho sempre immaginato le contrazioni come le onde del mare, che salivano e scendevano

trasportandoti in mare aperto, al quale non potevi far altro che abbandonarti per non

rischiare di andare giù, nel profondo blu! Ma la scorsa notte, le contrazioni hanno avuto un

aspetto diverso, nonostante mantenessero il loro ritmo di sali e scendi, questa volta si

trattava di un sali e scendi su punta di piedi…una vera danza!

Era notte, e un bimbo aveva deciso di venire al mondo… Una stanza buia, un battito regolare

e un respiro all’inizio affannoso e spaventato! Poi pian piano trovammo con P. il modo per

non lasciarsi travolgere da quelle sensazioni di forte paura e ansia…cercammo insieme il

modo per affrontare quella situazione senza andare contro il suo corpo e rispettando ogni

sensazione! Appena arrivata in quella stanza il suo sguardo era già perso, ma spesso inquieto, non

riusciva a capire cosa succedeva, perchè quei forti dolori, e soprattutto perchè quei tempi

lunghi e interminabili; P. aveva bisogno di una tregua, di riprendersi per poi ripartire!

Iniziammo a parlare, ma le parole non servivano, anzi peggioravano la situazione, lei aveva

bisogno semplicemente di silenzio e rispetto per quel “dolore” che nessuno comprendeva in

quanto sul famoso tracciato cardiotografico non veniva registrato! E lei che, aveva pian

piano imparato ad ascoltarlo quel corpo e a darle lei stessa ?ducia, ora si arrabbiava perchè

nessuno voleva crederle…

S.De Beauvoir sostiene <<il corpo è tutto ciò che abbiamo>> e allora decisi di ascoltare con

lei il suo corpo, mettendole una mano sul suo pancione,e insieme percepivamo le

contrazioni, quell’indurimento alternato a pause all’inizio più lunghe e poi sempre più brevi…

Le mani calde sul sacro e sulla pancia, favorivano l’analgesia, l’abbandono e il contenimento

mentre lei durante la contrazione si metteva sulle punte e a volte sollevava delicatamente

una gamba, e sembrava realmente che stesse danzando… Poi finita la contrazione la quiete

e l’abbandono totale, poggiandosi allo schienale del letto era come se cadesse in un sonno

profondo per poi risvegliarsi carica ed energica alla contrazione successiva.. Continuammo

questa danza tutta la notte, lentamente!

L’indomani col levare del sole, le sensazioni cambiarono… Iniziarono a farsi strada la

stanchezza fisica e mentale, perciò P. decise di cambiare posizioni, di mangiare qualcosa, di

lasciar andare E.! E infatti dopo poche ore E. venne alla luce!

Dopo aver vissuto tutto questo, continuo a rimanere affascinata dalle donne, dal corpo delle

donne e dalla competenza di donna e bambino..come se fosse il primo! Non a caso, come

afferma la collega Corsi, <<il corpo è un sofisticato laboratorio di analisi, che lavora

costantemente nell’ombra, ma che fa sentire la sua voce quando la situazione richiede un

cambiamento>>.

Ecco perchè in gravidanza, ancor prima che nel parto, l’ascolto del corpo è lo strumento più

importante e raffinato che una donna possa avere, e se impara a conoscerlo e riconoscerlo,

a considerare i suoi segnali, può diventare un prezioso alleato!

Ostetrica Teresa Mastrota

 

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